martedì 15 dicembre 2009

Letter to Claude Monet

Caro Claude,
Ci sono due cose che rendono il fatto che ti stia scrivendo inquietante: il primo è che sei morto (e, credimi, la cosa mi dispiace immensamente perché avrei tanto voluto conoscerti), e la seconda è che ti sto scrivendo io che ho notoriamente la sensibilità artistica di un bradipo col raffreddore. Ma sentivo il bisogno di parlarti. La prima volta che mi sono interessata a un quadro è stata quando, in seconda superiore, la nostra professoressa di Storia dell'Arte, ha mostrato alla classe (in diapositive!) i 100 dipinti più belli della storia dell'umanità. Non ti dico che sbadigli! Senza offesa, ma certi sono delle cose insostenibili. Cosa si era fumato Dalì quando ha disegnato tutti quegli orologi che si sciolgono? E la stanza di Van Gogh? Sembra uno dei "dipinti" che faccio io, e il che è tutto dire. E anche te non sei da meno, ma dico non c'avevi altro da fare che dipingere la Cattedrale di Rouen a TUTTI gli orari del giorno? Però devo ammettere che poi ti sei riscattato. In mezzo a tutti quei bei disegni, che avevano provocato al massimo sbadigli, alla posizione numero 12, ecco sbucare una meraviglia. Intendiamoci, non che questo tuo ponte giapponese mi sconvolga l'animo, tutt'altro. Mi mette l'anima in pace. Mi fa sentire come se fossi in grado di poter fare qualsiasi cosa; una sensazione di pace assoluta, di felicità.

Chissà se nella tua Francia impressionista sapevi cosa erano le coincidenze. E se lo sapevi, chissà se ci credevi, se secondo te esistono. Sul dizionario c'è scritto che la parola coincidenza è sinonimo di consonanza, uguaglianza. Ora la sensazione di quel quadro me la danno anche altre cose. Per esempio, il rumore della pioggia quando sono nel letto caldo, guardare le stelle d'estate e il rumore delle onde. E la voce umana. O meglio, alcune voci umane. A cominciare da quella del parroco che mi ha dato la comunione. Non sai che felicità era, confessare i miei peccati! ^^. Adesso c'è un'altra persona che quando mi racconta le sue (dis)avventure mi tranquillizza. E lo fa anche e sopratutto quando sono arrabbiata. E' una mia carissima amica. E pensa che storia dell'arte è la sua favourite subject. E pensa che il suo quadro preferito l'hai fatto tu. Cosa dici, sarà una coincidenza? Mentre penso a questa domanda ti ringrazio, perché questo quadro è una delle cose più belle che abbia mai visto. Come la pioggia. Come le stelle. Come il mare. Come l'amicizia. Allora, cosa pensi, Claude? Coincidenze? Si. Senza dubbio.

Yours faithfully,

Ale Dory Lovegood

1 commento:

  1. Ecco la lettera che l'artista dei primi anni 2000, Alessandra Crestini, scrisse alla sua maggiore fonte d'ispirazione; Claude Monet !

    Si dice che la Crestini dipingesse i suoi quadri durante le ore di lezioni nella università di Pisa, ormai non più esistente ed adibita a museo, ma sono solo dicerie...

    ( da " Manuale di Storia dell'arte " pubblicato nell' anno 3005 )

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