giovedì 17 dicembre 2009

Trains + luggage + snow= Impossible is nothing!

Ci sono delle giornate che, nella vita, ti sorprendono. Per quanto tu possa programmarle, ci sarà sempre qualcosa alla quale non sei pronta, qualcosa che non ti aspetti. Oggi, 17 dicembre 2009 (ah, ecco, è il 17!), è stata una di quelle giornate. Per qualcuno è cominciata con l'impacchettamento dei regali. Per un'altra con un treno con un'ora di ritardo che la costringe a prendere la macchina. Per qualcuno con il prepararsi per una lezione che non si aspetta sarà particolarmente breve. Per me è cominciata con un treno e il sogno di tartufini cioccolatosi. Eppure c'erano degli indizi che ci dicevano che questa giornata sarebbe stata turbolenta. Indizio numero 1- A lezione (cominciata con 20 minuti di ritardo) scopriamo dell'esistenza di un manuale OBBLIGATORIO! Meno male, Cinzia, che ce l'hai detto...l'ultimo giorno! Indizio 2-La sig.na Baldini è in ritardo, non ci siamo, la Laura sbotta, poi si rende conto che abbiamo un'eternità di tempo e si calma. Indizio 3- Alla mensa la Laura ricorda che non ha i soldi del parcheggio, ma si offre di portarci alla stazione. Oh, brava, abbiamo anche le valigie. La Rò ha solo due euro. La Chiara "non c'ha soldi". Ci penso io. Indizio 4- Alla ricerca del libro perduto. Ma dov'è? Prendi la scala! No, quella più grande! Ma tanto non c'è! Ma quel tipo cosa ha detto? E chi lo sa, non ho capito una parola! Conclusione, il libro NON si trova. Indizio 5-Nell'attesa della preparazione per il viaggio, scopriamo l'esistenza della coinquilina-fantasma. C'è o non c'è? E' forse un ectoplasma? Non c'è problema, al limite chiamiamo un'esorcista. Indizio 6-Raggiungere la facoltà x la lezione di portoghese è problematico. Si inciampa in ogni dove, nel pavè pisano! Ma finalmente una buona notizia, abbiamo trovato il libro! Vai a ritirare Rò, che siamo senza soldi. Indizio 7-Usciamo dalla facoltà raggianti e con tutto il necessario. Comincia a nevicare. Indizio 8-Troviamo il parcheggio, brividi, non si trova il gettone! Paghiamo, nella Panda ci sta una sola valigia, l'altra la dovrai tenere in mano. Saliamo. Ehi tu, cara city bang bang, in velocità ci porterai...Impavida, senza cintura e con mille borse, cerco con lo sguardo il sorriso rassicurante della Rò. Scorgo una testa di riccioli e una valigia. A vederla così sembra il Cugino It. Arrivate. Ciao Laura, guai a te se pacchi sabato. Indizio 9- Facciamo il biglietto. La macchinetta non prende gli spiccioli. E nemmeno le banconote. ?????? Panico. La Chiara è contrariata. C'è un treno in arrivo al binario 2L. Le valigie non sono pesanti, sono dei macigni. Lo prendiamo al volo. Abbiamo 7 minuti per arrivare a centrale, fare il biglietto, e caricare noi e le valigie sul treno per casa. Non ce la faremo mai. Ecco qui, gli indizi finiscono. Qui la situazione è girata. Mi abbasso il cappuccio. Sia fatta la luce! Ecco il sorrisone rassicurante della Rò...Mi ricordo che è per questo che è fantastica. Mi guarda, io guardo la Chiara che sbuffa. E' distrutta. Ci guardiamo di nuovo ed esplodiamo a ridere. "Se finisce bene, un post nel blog a questa giornata non lo leva nessuno!". Scendiamo. Vai Chiara, fai il biglietto e noi andiamo al binario. Ci penso io al tuo bagaglio. Faccio le scale e rido. La Rò ride. Dai valigia, sono solo tre scalini ce la facciamo. Arriviamo al binario. Sorvoliamo sulle battute ironiche di un controllore che non fa ridere. Arriva la Chiara. Saliamo sul treno. Ce l'abbiamo fatta. Yuhu! "Sai Rò, con tutto quello che stava succedendo sei stata impassibile"..."Per forza, cosa dovevo fare?" Ha ragione...Mi ricordo che è per questo che la adoro. Guardo la Chiara, ridiamo. Se abbiamo preso questo treno, allora possiamo fare qualsiasi cosa. Se abbiamo preso questo treno vuol dire che siamo stratosferiche. Vado a casa. Mi riposo e, come promesso, scrivo. Mi viene solo da dire che, con queste signorine qua, impossible is nothing!

martedì 15 dicembre 2009

Letter to Claude Monet

Caro Claude,
Ci sono due cose che rendono il fatto che ti stia scrivendo inquietante: il primo è che sei morto (e, credimi, la cosa mi dispiace immensamente perché avrei tanto voluto conoscerti), e la seconda è che ti sto scrivendo io che ho notoriamente la sensibilità artistica di un bradipo col raffreddore. Ma sentivo il bisogno di parlarti. La prima volta che mi sono interessata a un quadro è stata quando, in seconda superiore, la nostra professoressa di Storia dell'Arte, ha mostrato alla classe (in diapositive!) i 100 dipinti più belli della storia dell'umanità. Non ti dico che sbadigli! Senza offesa, ma certi sono delle cose insostenibili. Cosa si era fumato Dalì quando ha disegnato tutti quegli orologi che si sciolgono? E la stanza di Van Gogh? Sembra uno dei "dipinti" che faccio io, e il che è tutto dire. E anche te non sei da meno, ma dico non c'avevi altro da fare che dipingere la Cattedrale di Rouen a TUTTI gli orari del giorno? Però devo ammettere che poi ti sei riscattato. In mezzo a tutti quei bei disegni, che avevano provocato al massimo sbadigli, alla posizione numero 12, ecco sbucare una meraviglia. Intendiamoci, non che questo tuo ponte giapponese mi sconvolga l'animo, tutt'altro. Mi mette l'anima in pace. Mi fa sentire come se fossi in grado di poter fare qualsiasi cosa; una sensazione di pace assoluta, di felicità.

Chissà se nella tua Francia impressionista sapevi cosa erano le coincidenze. E se lo sapevi, chissà se ci credevi, se secondo te esistono. Sul dizionario c'è scritto che la parola coincidenza è sinonimo di consonanza, uguaglianza. Ora la sensazione di quel quadro me la danno anche altre cose. Per esempio, il rumore della pioggia quando sono nel letto caldo, guardare le stelle d'estate e il rumore delle onde. E la voce umana. O meglio, alcune voci umane. A cominciare da quella del parroco che mi ha dato la comunione. Non sai che felicità era, confessare i miei peccati! ^^. Adesso c'è un'altra persona che quando mi racconta le sue (dis)avventure mi tranquillizza. E lo fa anche e sopratutto quando sono arrabbiata. E' una mia carissima amica. E pensa che storia dell'arte è la sua favourite subject. E pensa che il suo quadro preferito l'hai fatto tu. Cosa dici, sarà una coincidenza? Mentre penso a questa domanda ti ringrazio, perché questo quadro è una delle cose più belle che abbia mai visto. Come la pioggia. Come le stelle. Come il mare. Come l'amicizia. Allora, cosa pensi, Claude? Coincidenze? Si. Senza dubbio.

Yours faithfully,

Ale Dory Lovegood

giovedì 3 dicembre 2009

Presents are not a MUST

Arriva tutti gli anni. Implacabile e inesorabile. No, non è l'influenza. E' il Natale. E col Natale arrivano delle domande. Ma Tizio me lo farà il regalo? Ma i soldi mi basteranno? E se questo non gli piace? Ma vorrà un biglietto serio o una stupidaggine? E se mi fa il regalo e io non me lo aspetto? Ma ai parenti ci pensa la mamma no? Tanto basta il pensiero, no? I saggi dicevano che a caval donato non si guarda in bocca, vero? E queste sono le domande che capitano quando va bene. Non nascondiamoci, il Natale è un gran casino. Sopratutto perché ci sono delle persone alle quali VUOI fare il regalo. E allora ti metti a cercare e a cercare la cosa più adatta, quella che desiderano da una vita, quella originale. Consulti amici, parenti, fidanzati...e speri che i soldi bastino. Poi arriva il fatidico momento. Scarti il regalo. Sei in ansia, nn hai la + pallida idea di cosa sia. Il cuore va a duemila. E cominci a pensare. Ci tieni davvero. E se non ti piace? "E' stupendo, grazie...Ma, cavolo, NON DOVEVI!". E se invece ti piace? E' un casino. Perché la risposta è la stessa. "E' stupendo/meraviglioso/bellissimo, grazie...Ma, cavolo, NON DOVEVI!". Ed è una grossa verità che non doveva. Nessuno gli ha detto che DOVEVA farlo. Però POTEVA. E l'ha fatto. Alla fine ruota tutto intorno a questo. E' una persona che ha scelto di farti un regalo, di fare qualcosa (scelta del regalo, soldi del regalo, biglietto) per qualcun'altro. E' generosità. Potevo e volevo farlo. Perché alla fine i regali servono solo a una cosa: ringraziare una persona di essere nella nostra vita tutti i giorni. E allora ci rifletti. Non te ne frega un'acca del regalo. Solo di chi te lo fa. Solo della persona che è li e te lo porge e che c'è perché può e vuole e non perché deve. I pensieri vanno via, e lo apri. Sorridi. Ti piace da morire. Anche se è lo stesso tutti gli anni. Anche se non hai ricambiato come si conviene. Guardi chi te l'ha dato. C'è ed è lì. "E' fantastico...Grazie...e, cavolo, non dovevi.". E' un regalo. E' Natale. E' tutti i giorni.

Yours faithfully,

Ale Dory Lovegood

sabato 14 novembre 2009

Around the table with 5 wonderful people

Lo dico sempre io che nella vita dipende tutto da quello che scegli. Anche e sopratutto dal posto in cui sederti. Troppo lontano e rischi di non vedere bene alla lavagna, troppo vicino e vieni beccato a mandare un messaggio. A volte però, sopratutto nella mensa universitaria, non conta se ti siedi vicino o lontano, conta solo trovare un posto libero al più presto. Il giorno in cui è stata scattata questa foto abbiamo dovuto trovare 6 posti liberi. Siamo state fortunate. Anche perché mai e poi mai avrei permesso si sedermi troppo lontano dalle 5 wonderful people citate nel titolo. Non posso sedermi troppo lontano dalla Alehandra, alla quale devo la stesura di un poema, perché se la ride di gusto alle mie battute che non fanno sempre troppo ridere, e che si merita sempre e comunque il mio sostegno. Non posso sedermi troppo lontano dalla signorina Laura Cossu, perché, diciamocelo, io e lei ci facciamo di quelle risate megagalattiche e perché senza di me potrebbe combinare guai seri ^^. Non posso sedermi troppo lontano da mia cugina. Perché? Non posso. Punto. Sarebbe una noia mortale sedermi lontano da una vocina che mi dice di mangiare, di lavarmi le mani, di pulirmi col tovagliolo, di metterci il sale, di non tremare, di mangiare prima tutto, poi CASOMAI il dolce. E sarebbe quanto di + nocivo ci sia per la mia mente, il mio fisico e il mio cuore. Non posso sedermi troppo lontano dalla persona che questa foto l'ha scattata, la Rò. Perché mi sopporta. Tutti i santi giorni. Perché ce la ridiamo alla grande, perché è mia conterranea e perché è una persona S-T-R-A-T-O-S-F-E-R-I-C-A!!! E poi dispensa certe perle di saggezza...Non posso sedermi troppo lontana dalla Vero, perché lei è la persona che mi capisce più e meglio di tutte,è quella che mi urla cose sconcie, che mette la N davanti alla P e alla B, quella che mi manda messaggi adorabili proprio quando mi servono. E mentre mi ripeto che non ci saranno sempre sei posti liberi a mensa, sorrido. Perché al tavolo del mio piccolo cuoricino, ci saranno sempre posti riservati per queste 5 persone straordinarie.

Yours faithfully,

Ale Dory Lovegood

mercoledì 4 novembre 2009

Life is a roundabout


E' un casino, la vita. Ma ognuno di noi fa quello ke può con quello ke ha. La cosa importante è fare le scelte giuste. E sperare ke il destino ci aiuti a incontrare le persone giuste. Xkè la vita è una giostra. Ke gira sempre e nn si ferma mai, nemmeno quando implori ke lo faccia. E nel giro ke facciamo cambiamo e salgono sempre persone nuove, ke scendono poi al giro successivo o ke rimangono con te x sempre. Cambiamo noi e cambiano le persone a cui vogliamo bene, parenti e amici. E la cosa importante è capire ke non serve cambiare gli amici se comprendiamo ke anke loro, come noi, cambiano. Xkè ci saranno dei momenti in cui avrai bisogno di loro, di tutte quelle persone, per superare le crisi, per affrontare il momento in cui vorresti fermare la giostra e scendere. E state tranquilli, xkè molto spesso in quei momenti qualcuno sale con noi. E ci aiuta. E ci cambia. Anke la vita, certe volte.

GUARDA KE BELLA SORPRESA LA VITA, QUANDO CREDEVO KE FOSSE FINITA, ARRIVI TU!

E quando una persona entra nella tua vita, si porta dietro tutta una serie di complicazioni. Che sia una nuova nascita in famiglia, un nuovo amore che ti fa battere il cuore, o una nuova amicizia che ti fa sorridere. Con lei entrano paure, gelosie, tentativi sbagliati di comprensione del'altro, tradimenti, invidie, risate, sorrisi, lotte, guerre, capricci e delusioni. Tutte cose che ti avevano fatto voglia di scendere dalla ruota. Ma visto ke la ruota non si ferma, e devi starci sopra per forza, allora tanto vale rischiare. E dopo due o tre giri di giostra ti accorgerai se ne è valsa la pena. Certo, le esperienze passate possono condizionarti. E a volte lo fanno fin troppo. La verità è ke ogni giro ci cambia, anke se alla base rimaniamo sempre quelli che siamo saliti. E se ogni giro ci cambia, e ci insegna ke non vale la pena rischiare, allora xkè continuiamo a rischiare? X quella cosa utopica chiamata felicità. Che è un mix di amore, famiglia e amicizia. Ne ho fatti di giri di giostra...Ne è sempre valsa la pena? Si, perchè ogni tanto è una bella sorpresa la vita e quando crediamo ke sia finita...arriva qualcuno.

NON E' CHE SONO PIU' FELICE DI UNA VOLTA...O FORSE SI.

Sì, è una giostra la vita. Una giostra e un casino. E allora cosa facciamo? Giriamo.

Grazie a Vasco Rossi x qst canzone stupenda ke è "Ci credi tu".

Yours faithfully,

Ale Dory Lovegood




martedì 27 ottobre 2009

People and adjectives


Crescendo ( o almeno facendo finta) ho imparato ke ci sono delle persone ke entrano nella tua vita e poi se ne vanno, ma alla fine, nel bene e nel male, non te le dimenticherai mai; ke ce ne sono altre ke entrano ed escono e prima o poi le dimenticherai, e altre ancora che invece rimarranno, sempre, comunque e inevitabilmente. Crescendo ho scoperto l'importanza degli aggettivi, si, proprio quelli ke ci fanno studiare sin da bambini e ke mi hanno tormentato in tutte le lingue del mondo. Crescendo, qualcuno mi ha detto che l'amicizia, quella vera, non cresce sugli alberi, e che, alla fine, gli amici veri, rimarranno quelli conosciuti in infanzia. Crescendo, ho scoperto che non è vero. Ho scoperto che puoi arrivare a 21 anni e scoprire di aver trovato delle persone uniche alle quali non hai la minima intenzione di lasciar fare la comparsa nella tua vita. E per dirvi quanto bene gli voglia o quanto rispetto abbia per loro ho bisogno di aggettivi.
Ne ho conosciute tante, di persone super in quel di Pisa (la Rò, ben due Laura, Cosimo, la Jè, Amelia, Lorènz, la Luana, la Eli) ma solo 3 hanno il diritto di essere definite STRATOSFERICHE, e ve le elencherò una alla volta dicendo esattamente quello che mi piace di loro e perchè penso che siano straordinarie. Cominciando da lei...

VANESSITA: Malachite Green. Ok, su di lei ho già detto tutto quello che c'è da dire, è una persona diligente, educata, cortese, disponibile, umile, onesta, sincera...Vanessita è qualsiasi aggettivo positivo vi possa venire in mente. Vanessita è passione, è grinta, è coraggio, è la voglia di emergere e di far bene, è avere un obiettivo e fare del proprio meglio per raggiungerlo. Vanessita è un pò "Into the Wild" e un pò "Moulin Rouge". E pazienza se passo da leccaculo (scusate il termine), lei sa (e spero ormai ci si sia abituata!) che il rispetto e l'ammirazione che provo per lei è paragonabile a quello x il Poeta Vate. Per dirla all'inglese, Vanessita is the greatest!

VERONICA: la Verò. Quell'essere terribile che mi tartassa con tutti i soprannomi che gli vengono in mente. Quella devastata che dall'esame della Giovanelli mi ha riempito la testa di insulti detti in modo buffo, la Veronica è quella che fa i chilometri per passare una giornata a Spezia con me, la Veronica è quella che mi guarda e sa esattamente il mio stato d'animo, la Veronica è quella che mi dice che ci laureeremo (prima o poi) e che mi convince a non perdere di vista l'obiettivo. E' quella che si devasta, è la spalla su cui piangere, è una testa di riccioli biondi sotto il quale non ci saranno pure neuroni (sono ironica eh ^^), ma c'è un cuore grande come l'intero universo. Ma più di tutto, la Veronica è ridere. Senza controllo, senza freni e spesso senza un perchè. Per dirla alla francese, Veronique est magnifique!

MARTINA: Cugi. Croce di tutte le croci esistenti sulla terra. Volete la verità? Non l'ho mai capita. Non ho mai capito perché è entrata nella mia vita così tardi, non ho mai capito perché ha deciso quel giorno di salvarmi la vita a modo suo, non ho mai capito perché la gente che gli sta intorno non ne riconosce il valore. Non ho mai capito perché si agita prima di un esame quando poi lo passerà alla grande, non ho mai capito perché l'avevo giudicata male, non ho mai capito perché la sua opinione è così tanto importante per me, non ho mai capito perché pensavo non apprezzasse, non ho mai capito perché non ho capito così tante cose. Ho capito solo che è straordinaria. E le persone straordinarie sono troppo poche per lasciarle andare via per un errore di comprensione. Per dirla in spagnolo, mi prima es extraordinaria.

Dedico a ognuna di loro una frase, ricordandogli ke gli voglio un bene enorme, e ringraziarle x essere entrate nella mia assolutamente confusa, divertentissima e incasinatissima vita. Siete uniche.

"I can't lose you, I don't want to wake up one day and realize that I have lost a diamond while I was too busy collecting stones"

"Life doesn't always turn out to be a fantasy. That's why I need your friendships that is real to get through it all."

"The #1 reason you're my friend is: when I thought I was lost, you'd found me!"

Yours faithfully,

Ale Dory Lovegood









giovedì 22 ottobre 2009

Thank you, Vanessita!


"Scusa, è occupato?"
"Niente affatto, siediti pure..."

Di solito si comincia così a conoscersi all'università. Si comincia poi a parlare, e a chiedere informazioni. Io non faccio niente di tutto ciò. Io guardo in silenzio cosa fa il mio vicino di banco. Si da il caso che quel giorno la mia vicina di banco stesse disegnando su un banco una fata. E che fata! Roba che Van Gogh si sarebbe complimentato. Ero esterrefatta. Credetemi. Tornai a guardare il foglio del Pet Masterclass disperata, ne avevo azzeccate si e no 5 su 10. D'istinto guardo quello della mia nuova vicina di banco. All correct. E nemmeno se ne vanta! Wow!

"Scusa ma te lo devo dire...da che pianeta vieni?"
"Da Arezzo..."
"Wow, non Marte allora..."
"No...E comunque piacere, Vanessa"

Vanessita. Una donna, un'artista, poche domande, tante risposte. Se dovessi dirvi xkè Vanessita è stratosferica lo riassumerei in poche parole. Xkè lei è l'unica ad essere tornata dall'Erasmus con meno esami da fare di quando è partita. E x qst tutti le kiedono di organizzarglielo. Xkè è l'unica che sa tutto. E quando dico tutto intendo tutto. Xkè ha una cultura ke non ha limiti ne confini. Xkè lei ti saluta con "Ciao, buongiorno" e nn con "Oh". Xkè lei sa lo spagnolo e l'inglese e chissà quante altre lingue. E nn se ne vanta. Xkè come lei non disegna nessuno. Xkè quando butta male, e le cose sono disorganizzate, vanno tutti da lei. Xkè, se Dante fosse in vita, si complimenterebbe con lei x come scrive. Xkè, quando mi crogiolo nell'ammirazione x lei e gli dico con gli occhi a stella "Sei stratosferica" lei diventa rossa e mi risponde "Basta con tutti questi complimenti!" ed io "Xkè?", "Xkè non so cosa rispondere!". Ebbene si, Vanessita non sa cosa rispondermi! Malachite Green. Little Miss Sunshine. Dea Atena. Vane. Tanti nomi per indicare una persona per la quale nutro una stima ke non ha limiti. Alla quale voglio un bene ke nn ha limiti. Tanti nomi, ma per me ne esiste solo uno. Vanessita.
Grazie, Little Miss Sunshine. ^^

Yours faithfully,

Ale Dory Lovegood


venerdì 16 ottobre 2009

Spites, disappointment and trust


Ripicca: detto di dispetto fatto in risposta a un altro dispetto subito. La prima volta ke sn stata autrice di un atto di questo tipo è stata all'età di 10 anni, quando non invitai una persona al mio compleanno xkè aveva parlato male di me. Risultato: al mio compleanno c'era tt la classe meno qst persona. Sono passati 11 anni e se c'è una cs ke ho imparato, è ke le persone agiscono x ripicca (o per vendetta, che dir si voglia) a 10 anni, a 21, a 30 o a 50. Spesso ci si comporta così con persone alle quali teniamo, e giustifikiamo l'atto con la scusa che siamo stati delusi, ma questo non toglie che sia cmq qlcs di terrificante. A maggior ragione se pensiamo ke ci si vendica su persone alle quali vogliamo bene. E poco importa se ci sentiamo delusi.

Delusione: tradimento nelle aspettative, nelle speranze. Ah, quindi la delusione è una forma di tradimento? Interessante. Se avessi messo da parte un euro per ogni volta ke sn stata delusa, sarei miliardaria! In realtà la delusione è qlcs di +. E' un pugno allo stomaco, un dolore lancinante, una sensazione di abbandono e sconforto nei confronti di una persona nella quale avevi riposto fiducia.

E la fiducia, si sa, è la cosa + forte che esista al mondo. Tanto difficile da acquistare, tanto facile da perdere, soprattutto quando si ha a che fare con degli esseri umani. E se si ha a che fare con esseri umani che ti hanno salvato la vita e che da quel momento hai considerato amici? Cosa c'entrano con loro ripicche, delusioni e fiducia? Tutto e niente. Tutto xkè sono le persone alle quali teniamo di più che ci deludono e ci fanno ammattire, alle quali facciamo stupide ripicche xkè ci sentiamo feriti, delle quali cerchiamo in tutti i modi di conquistare la fiducia. Niente, xkè se gli vuoi bene, non farai ripicche quando ti senti deluso, e ti fiderai di loro a prescindere. Niente xkè qnd agisci di istinto e magari cancelli un messaggio, e poi ti rendi conto che quella persona sta male x altro, riconnetti il cervello, ti ricordi ke ti ha salvato la vita e che gli vuoi talmente bene ke nn te ne frega + niente, e ti concentri sul suo di problema e su come fare x dargli una mano. Cm qnd scrivi un messaggio di corsa e ti rendi conto ke "No nn vengo, tanto sarei venuta solo per te" non ha la connotazione positiva ke volevi dargli e anzi, suona come un "Quindi nn vale la pena venire". E, a ragione, si viene fraintesi. Allora, se passati i minuti di delusione, ci si rende conto che a quella persona di cui ti fidi + ke di te stessa, non ti passerebbe mai nemmeno x la testa di fargli una ripicca, cosa c'entrano le ripicche, le delusioni e la fiducia? Niente. Assolutamente niente.

mercoledì 14 ottobre 2009

A question of Appreciation


"Come non apprezzi!". Di solito queste parole sono accompagnate da un mugugno di disapprovazione e da uno cenno molto simile a un "no". Eppure quanti misteri si celano dietro questa semplice frase. Tanto per cominciare, la parola "apprezzamento" sul dizionario è spiegata con queste gelide parole: valutazione, stima, giudizio. Non è proprio solo così. Secondo me, l'apprezzamento è qualcosa di cui ogni essere umano a bisogno. Sentirsi apprezzati da qualcuno per qualcosa, è una cosa che tutti noi cerchiamo quando ci prepariamo prima di uscire per essere quanto meno decenti da essere apprezzati dalle persone che ci circondano, è un gesto che aspettiamo quando si dice a una persona "ti amo", "sei la mia vita", "sei la mia anima gemella", "sei l'uomo con cui passerei il resto della mia vita" oppure quando diciamo "sei unica". Ad alcune persone non basta, hanno bisogno di gesti, di pazzie d'amore, come se un ti amo non bastasse. Ad altri invece basta, ma non te lo dicono, fingono di essere indifferenti x non essere messi in imbarazzo. E allora come comportarsi? Cedere alla volontà altrui ke ti dice di fare di più o continuare ad andare avanti come sempre, oppure non farlo? Indignarsi di fronte ai silenzi o continuare a dare segni di apprezzamento nella speranza che l'altro prima o poi ricambi? Alla fine, ognuno di noi decide di agire secondo il proprio giudizio, e secondo quanto bene vuole all'altro/a, xkè, purtroppo, siamo esseri quanto mai fragili. Fragili come quelle pazzie d'amore che finiscono per essere presto dimenticate o, peggio ancora, ignorate e trattate con disprezzo; fragili come un ombrello rotto per una botta di nervoso di fronte alla paura di perdere qualcuno al quale sei affezionato. Queste cose dipendono tanto anke dal bene che si vuole all'altra persona. E quando è tanto, si è disposti addirittura a scrivere "ti amo" su un lenzuolo, inginocchiandosi nella speranza, o a dire che si può cambiare se stessi. Xkè l'affetto, l'amore, il bene, sono cose che vanno al di la di tt. Con tanti saluti all'apprezzamento.

Yours faithfully,

Ale Dory Lovegood

Pisa Once Again


Credevate che l'avvenimento cinematografico dell'anno fosse Harry Potter? Pensavate di rimanere incollati alle sedie seguendo le vicende amorose dei vampiri di Twilight? VI SBAGLIAVATE DI GROSSO! Nelle sale è appena uscito il nuovo film della saga della facoltà di lingue "I Pendolari-Pisa colpisce ancora", dove i nostri eroi saranno messi a dura prova da lezioni ke si accavallano, professori piacenti e lettrici di spagnolo ke mandano ALLA LAVAGNA! Nella rete impazzano già le prime anticipazioni: Ivo ke parla portoghese e viene scambiato x un genovese, la Silvia ke impara cm si dice "arrampicatrice sociale" in spagnolo, la Vana ke, in compagnia di Lorenzo, si avventurerà nei meandri dei casi de tedesco e la Ale ke perderà le tonsille nel tentativo di imitare la erre dei francesi. Ma facciamo un passo indietro...Dove li avevamo lasciati? Sommersi da esami, è ovvio, ma nn ci siamo fatti mancare niente: i dubbi della Veronica, il ritorno di Vanessita, la partenza x l'Irlanda di Cosimo e Lorenzo e qll della Jessica x la Russia, la Marty e la Alehandra a caccia dell'ennesimo 30, e soprattutto l'obbiettivo della Silvia alias Amelia di conquistare l'ennesimo sceicco arabo. Nelle interviste prima del primo ciak abbiamo colto le impressioni degli attori "C'è molta pressione xkè qst è il nostro terzo film" dice la Vana "ed è ovvio ke la gente si aspetti un opera all'altezza degli altri" concetto poi ripreso da Ivo "Di solito i terzi film sn una cagata paurosa, ma qst vi terrà incollati allo schermo sino all'ultimo secondo"; diversa l'opinione di Amelia "Ormai è il mio terzo film da arrampicatrice sociale, e nn vorrei ke il mio ruolo venisse stereotipato" opinione contraria qll di Lorenzo "Ormai le xsn mi hanno identificato cm cucadores ma in qst terzo episodio vedremo ke c'è molto di + sotto la scorza dura del latin lover sciupafemmine". E in tutto ciò cs ne pensa la Ale? "E' difficile a dire se sarà bello cm gli altri ma faremo di tt x renderlo qnt meno guardabile! Il mio personaggio ha fatto nuove amicizie, si dovrà relazionare cn altri xsonaggi k acquisiranno sempre maggiore importanza ma cerkerà di farlo sempre nn perdendo la vena di ironia ke la caretterizza e ke francamente ha anke scassato abbastanza i maroni". Le domande ke ci poniamo sn tante...xkè la Carmen Llerena è sparita dalla circolazione? L'avrà uccisa la Pilar? Xkè Ivo si ostina a prendere i panini della mensa ke fanno schifo e a sottolineare il fatto ke la Ale nn è bionda naturale? Xkè la Jessica si guarda attorno cn fare sospettoso e ha una tessera del KGB nella borsa? Cs sarà successo nella stanza del Di Pastena ke qll tre stamani sn entrate ke sembrava andassero nel braccio della morte e sn uscite col sorriso sulle labbra esclamando "si dai facciamolo ancora"? Cosimo è sempre lo stesso o gli alieni lo hanno rapito e ftt il lavaggio del cervello mentre Lorenzo faceva il cucadores in Irlanda? Amelia troverà l'ennesimo vecchio cn un piede nella fossa al quale spillare dei soldi? Ma soprattutto..........Dov'è finita Carmen San Diego? Lo scoprirete solo rimanendo incollati a qst skermi...

P.S.
In televisione in seconda serata sarà presto visibile un'approfondimento "Cip & Ciop-Ttta la verità nient'altro ke la verità" x scoprire i segreti di qst due nuove attrici emergenti...Fortemente sconsigliato ai minori di 18 anni.

Yours faithfully,

Ale Dory Lovegood